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Sicilia: tra miti e vulcani

Per gli antichi greci le eruzioni dei vulcani erano provocate dai Titani. I Titani combattevano con gli dei dell’Olimpo e nelle loro tremende battaglie scuotevano la Terra, la quale per risposta vomitava il fuoco nascosto nelle proprie viscere. Alla fine della battaglia, i Titani, sconfitti, furono imprigionati sotto la terra e le loro urla causerebbero sismi ed eruzioni.

Etna, il Mongibello

Complesso vulcanico della Sicilia, rappresenta il vulcano attivo più alto della placca euroasiatica (3326 metri).

Posizione

Esso sorge sulla costa orientale della Sicilia, nella provincia di Catania. Più volte nel corso della storia umana, le frequenti eruzione dell’Etna hanno modificato il paesaggio circostante, a volte anche profondamente, arrivando anche a minacciare le popolazioni intorno ad esso.
Nonostante ciò, l’Etna è meta ininterrotta delle visite turistiche, essendo uno dei pochi vulcani attivi al mondo a essere facilmente accessibile.

I miti

La peculiarità vulcanica, caratterizzati da fenomeni improvvisi, quali tremori e sismi, le attività piroclastiche ed effusive così come l’associazione col fuoco, hanno fatto sorgere nel corso dei tempi l’idea che fosse dimora divina. Per questo motivo è possibile trovare santuari e luoghi di culto (come quello dedicato al dio Adranos, padre dei Palici) sulle pendici sia nelle alture più scoscese.
L’Etna è anche soggetto di svariati miti grechi, che provavano a spiegarne l’attività vulcanica. Si pensava ad esempio che il gigante Encelado, sconfitto da Atena e sepolto sotto la terra. Il suo corpo si sarebbe appiattito, andando a formare la Sicilia e la sua bocca, posta sotto l’Etna, sputasse fuoco a ogni grido del gigante.
Oppure che il dio Eolo, re dei venti, avesse imprigionato i venti sotto le caverne del vulcano.

Vulcano

Dai tempi dell’ultima violenta eruzione (1888-1890) si registra soltanto l’attività delle fumarole, documentata da secoli e proseguita a fasi alterne fino ai giorni nostri. Sulla spiaggia, a Porto Levante, l’acqua ed il fango vengono riscaldati dal calore dell’anidride solforosa prodotta dalle fumarole più deboli. Questa piccola area costiera è famosa da molto tempo per l’attività balneare: i bagni di fango di Vulcano hanno infatti la fama di giovare alla pelle e di avere effetti terapeutici.

Posizione

Vulcano, nell’omonima isola dell’arcipelago delle Eolie, si trova a nord est del mar Tirreno ed è l’isola più vicina alla costa settentrionale della Sicilia. Si è formato a causa del movimento della zolla africana, in maniera simile ai restanti vulcani italiani. E’ alto 386 metri e si eleva come collina al centro dell’isola, vicino al Porto di Levante.

I miti

La parola “vulcano” deriva dal nome di questa montagna e dell’isola, che a loro volta devono il loro nome al Dio romano del fuoco, Vulcano. Si pensava infatti che esso risiedesse proprio in queste terre.

Stromboli, il vulcano esplosivo

Persistente attività esplosiva, tra le più frequenti al mondo. Di origine esplosiva, le eruzioni si presentano con una frequenza media di circa una ogni ora. La sua costanza gli è valso il titolo di “Faro del Mediterraneo”.

Posizione

Altro vulcano attivo facente parte dell’arcipelago delle Eolie. Alto 926 metri s.l.m. e con una profondità tra i 1300 e 2400 metri sotto al livello del mare.

I miti

Nelle sue esplosioni più pericolose, gli stromboliani tendono a riferirsi al vulcano con “Iddu”, “lui”, quasi come a far riaffiorare la memoria della natura divina, un tempo riconosciuta ai fenomeni naturali incontrollabili.
Si pensa addirittura che il vulcano tragga origine dal Diavolo stesso, infuriato dal rifiuto di Elia di Enna, monaco ritiratosi sul monte Aulinas, che avrebbe allontanato le tentazioni personificate. Questo rifiuto avrebbe fatto rigurgitare al Diavolo fuoco nel mare, generando così l’isola vulcanica.

By SicilybySicily

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